Abbiamo parlato con Maria Vittoria Maculan, enologa nella rinomata cantina di famiglia a Breganze. Nell’intervista scoprirete che cosa rappresenta il vino per lei e specialmente il Torcolato per la cantina Maculan e per tutto il territorio Breganzese.
Essendo cresciuta in mezzo ai vigneti, sei sempre stata coinvolta in questo lavoro? La passione c’è sempre stata?
Fin da piccola ho sempre detto che da grande avrei fatto il lavoro del papà. La cantina era il mio parco giochi, trascorrevo le ore libere correndo e giocando tra le vasche, seguendo mio papà e mio nonno tra i vigneti e adoravo svolgere qualche piccola commissione che mi veniva affidata. In quinta elementare, all’età di dieci anni, ho portato i miei compagni di classe a visitare l’azienda, spiegando loro cosa succedeva in cantina.
Puoi dirci qualcosa sull’associazione “Donne del vino”?
L’associazione donne del vino viene fondata nel 1988 da un’ottantina di donne produttrici, tra cui anche mia zia. Ora le socie dell’associazione sono più di 900 e tra di loro ci sono anche giornaliste, ristoratrici e sommelier. Sicuramente dal 1988 ad oggi sono stati fatti molti passi avanti e il mondo del vino é sempre più femminile.
Quando senti la parola vino a cosa ti associa? Cos’è il vino per te?
Per me vino ha sempre significato tutto: lavoro, famiglia, dedizione, passione, vita.
Quali sono gli errori più frequenti che si fanno quando si beve il vino? (es .servito troppo freddo, troppo caldo, riempiono troppo il bicchiere?) E cosa consiglieresti per un’esperienza completa?
Gli errori più frequenti che si fanno quando si beve vino sono sicuramente le temperature di servizio. Ogni vino dovrebbe avere la giusta temperatura per poterlo apprezzare al meglio. Le variabili sono molte, dalla tipologia di vino, al contenuto di alcol, ma anche la temperatura esterna. Un bicchiere di vino rosso, se servito d’estate, potrebbe essere più piacevole se servito più fresco rispetto a quanto si farebbe d’inverno. Da non sottovalutare nel servizio del vino, è anche la tipologia di bicchiere in cui viene versato. L’ampiezza della coppa e la sua conformità possono esaltarne i profumi e far apprezzare il perlage nello spumante.
Quale vino è il “cavallo da battaglia” della vostra cantina?
Noi facciamo molti vini diversi, la maggior parte della nostra produzione è di vino rosso, Cabernet Sauvignon e Merlot, ma siamo famosi per i vini dolci, il Torcolato primo tra tutti.
Come sta influenzando la pandemia del coronavirus l’industria del vino? Avete dovuto trovare nuovi modi per promuovervi e distribuire i vostri prodotti?
Sicuramente i consumi di vino durante la pandemia sono molto cambiati. Basta pensare ai ristoranti che ormai da un anno a questa parte lavorano a singhiozzo. I consumatori acquistano sempre di più nella GDO, un canale che fino a qualche anno fa non era così rilevante come lo è oggi e lo sta diventando sempre di più. Anche le vendite on line sono sicuramente in crescita, con siti specializzati e gli e commerce delle enoteche, che si sono adeguate per raggiungere i loro clienti “bloccati” in casa.
All’entrata di Breganze c’è la targa “Città del Torcolato”. Ovviamente questo vino non è importante solo per le cantine ma per l’intera comunità che culmina nella “Prima del Torcolato”, che cosa rappresenta per te questo particolare giorno?
La prima del torcolato è sicuramente un’occasione unica per aprire le porte della nostra cantina e condividere con tutti i visitatori sia vicini che lontani il nostro prodotto più prezioso.
In vino veritas?
Sempre
Maria Vittoria Maculan è nata nel 1985 e fin da piccola ha sempre detto che una volta diventata grande avrebbe fatto il lavoro del suo papà.
Per realizzare questo ha compiuto studi scientifici, presso il Liceo scientifico J. Da Ponte a Bassano del Grappa, dove si è diplomata nel 2004 con la votazione di 100/100.
Ha poi proseguito gli studi scegliendo la Facoltà di Agraria di Padova ed in particolar modo il Corso di Laurea in Scienze e Tecnologie Viticole ed Enologiche, che ha sede a Conegliano. Ha svolto un periodo di tirocinio della durata di 2 mesi presso l’azienda Falesco, in Umbria e ha effettuato un viaggio studio in California.
Ha conseguito il titolo di Dottore nel luglio del 2007 con la votazione di 110/110 e lode. Già da diversi anni lavora in azienda, impegnandosi nelle vendite, accompagnando i gruppi che visitano la cantina e tenendo anche alcune serate. È entrata ufficialmente in azienda una volta laureata ed ha iniziato ad affiancare il padre nel lavoro di enologo. Si occupa di seguire la gestione dei vigneti e le lavorazioni in cantina, controlla la maturazione delle uve, le fermentazioni e l’affinamento dei vini.
Da diversi anni è parte della Commissione tecnica di degustazione dei vini DOC ed approfitta di ogni occasione per visitare cantine ed aree enologiche di tutta Europa.
intervistata da Milena Ilić Mladenović